Obiettivo raggiunto per il Potenza di mister Raffaele, vittoria importante e conquista del podio d'onore, in condominio con i galletti. Eppure, come tutte le partite di questo equilibratissimo girone, non è stato semplice aver ragione della Paganese di mister Erra.
In primo luogo, perchè gli azzurro-stellati schierati con il 3-5-2 e votati ad un pressing elevato che infastidiva l'impostazione dei rossoblù, difendevano con 10 uomini dietro la linea della palla, riuscendo ad effettuare, in tutto il 1° game, una sola telefonata amichevole dell'esterno Carotenuto, all'inoperoso portiere Ioime. In secondo luogo perchè i leoni, per esprimere efficacemente le loro potenzialità offensive, hanno necessità di affondare negli spazi con i propri assaltatori d'area, spesso lanciati in profondità dalle basi difensive.
Ma questo tipo di gioco è ormai cultura calcistica acquisita dagli avversari, che riuscivano a soffocare sul nascere le manovre degli uomini di Raffaele, ma senza, però, utilizzare con efficacia la possibilità di ripartire in contropiede. I Liguorini (da Sant'Alfonso Maria De' Liguori vescovo e dottore della chiesa), presentavano Baiocco tra i pali, protetto dal trio difensivo Sbambato, Stendardo e Panariello; a centrocampo giostravano Capece come metodista, gli interni Caccetta e Scarpa, quest'ultimo con propensioni da trequartista (5 goal realizzati), sostenuti sugli esterni da Carotenuto e Perri. In attacco le due punte Alberti (4 goal) e Guadagni, vagavano alla ricerca di palloni vaganti, sacrificati alla causa del pressing. Da sottolineare l'assenza, per imperfette condizioni fisiche,del cannoniere Abou Diop, 7 reti realizzate finora, utilizzato solo nei minuti finali dell'incontro. I rossoblù replicavano con il solito 3-4-3 che vedeva il ritorno di Ioime a guardia della porta,con la invalicabile muraglia difensiva costituita da Sales, Giosa ed Emerson, sostituito per infortunio, nel 1° tempo da Silvestri, anche quest'ultimo tra i migliori; in zona pensante Dettori e Ricci erano vocati alla gestione del pallone, affiancati sugli outs da Viteritti e Coccia, al servizio del trio offensivo Ferri Marini, Murano e Longo.
Nella1° frazione di gioco i rossoblù, cercavano di aprire varchi nel sistema protettivo degli azzurro-stellati, con pause ed improvvise accelerazioni degli esterni, attraverso le quali, nella prima mezz'ora ,in area, Ricci vedeva per ben due volte murata la sua conclusione, e Murano giungeva in ritardo d'un soffio su un invito di Ferri Marini. Nel computo, anche una punizione del vecchio Emmy, piazzata dinanzi all'incrocio, dove giosa mancava d'una inezia l'impatto.Nulla di fatto, dunque, per il 1° game.
Nel secondo, Raffaele capiva l'antifona ed inseriva Coppola e Franca, per gli uscenti Ferri Marini e Longo, scarsamente entusiasmanti, e rimodulava lo schieramento con un 3-5-2, con Coppola in mediana e Ricci e Dettori mezz' ali, ed affiancando Franca a Murano, con maggiori spazi per sprigionare la potenza del samurai e la tecnica di Carlitos; ed era proprio quest'ultimo, servito da una palla volante di Dettori, che imbeccava Murano, pronto, dal limite, al doppio dribbling ed a scagliare una rasoiata a fil di palo, imparabilmente inarrivabile per Baiocco.
Vantaggio complessivamente meritato, dunque, che costringeva gli azzurri, ai quali veniva annullato un goal in off-side di Alberti, ad assumere un atteggiamento più offensivo, con il 4-3-1-2, inserendo prima Gaeta sulla ¾ e poi, alla disperata, con 3 attaccanti e 2 trequartisti con l'avanzamento di Scarpa e l'inserimento di Diop al posto dell'interno Caccetta. Mosse ttattiche alquanto ritardatarie di mister Erra, nel tentativo di correggere l'andamento dell'incontro, che, nonostante vedesse la Paganese chiudere il match all'attacco, raccontava di una difesa irreprensibile da parte dei leoni, che riuscivano, in tal modo a conseguire una sofferta vittoria.
Il Viviani dunque osannava i propri eroi, nutrendo, nel silenzio del proprio cuore, speranze ed ambizioni nascoste.