di Pasquale Scarano

La storia tramanda che la parola Bisceglie nasca dall' antico termine italico di Visciju, che significa Quercia di Palestina, raffigurata significativamente nell'emblema calcistico dell'associazione sportiva biscegliese. Le querce, però, normalmente solide, sono state abbattute calcisticamente in quel del Viviani, dal team di boscaioli capitanati da capitan França, che all'ultimo respiro hanno infranto la resistenza degli avversari.

Eppure, nella prima fase dell'incontro, gli uomini di mister Mancini hanno gestito il possesso-palla, giostrando con il 3-4-3, chiudendo le fasce laterali con i due esterni alti, Trovade e Romani, in realtà 2 centrocampisti, e raddoppiando sempre sul portatore di palla avversario. I nero-azzurri, per di più, imponevano un ritmo elevato, soffocando in tal modo la manovra dei rosso-blù, che avevano difficoltà d'impostazione.

Le querce presentavano Casadei tra i pali, protetto dal pacchetto difensivo composto da Turi, Hristov e Karkalis ; a centrocampo Nacci e Rafretania interni votati all'impostazione della manovra, coadiuvati dagli esterni Petris ed Armeno, cercavano d'innescare la punta Montero, con le ali a mezzo servizio Trovade e Romani.

Mister Raffaele rispondeva con il solito 3-4-3, mettendo Ioime in porta, con Giosa, Emerson e Di somma nel reparto arretrato, Dettori e Ricci mezz'ali, Coccia e Panico sugli outs ed il trio d'attacco Murano, Franca e Longo. Il 1° game iniziava con schermaglie ininfluenti ma, poi improvvisamente Montero all'8° si segnalava per una girata a due passi dalla porta, dove Ioime ci metteva una pezza respingendo in angolo.

I leoni reagivano 5 minuti dopo con una testata di Murano fuori misura, scaturita da una punizione del vecchio Emmy e poi al 16°, quando uno scambio Franca-Murano metteva quest'ultimo nelle condizioni di effettuare una conclusione deviata in angolo.

Poi, tra il 17° ed il 19° su pressing alto, Romani e Trovade, sfruttavano imperfezioni difensive dei potentini nella fase di rilancio, sfiorando entrambi, da posizioni favorevoli, la traversa della porta di Ioime. Bisognava attendere il 33° per ammirare una botta di Emmy su punizione che accarezzava la traversa e 2 minuti dopo un cross di Longo con sponda di coccia per l'accorrente Ricci, il quale diventava astrologo, sparando alle stelle.Si concludeva, così, il 1° tempo, senza grandi entusiasmi per lo spettacolo andato in scena.

Nel 2° game Raffaele correva ai ripari inserendo il mastino D'Angelo, schierandolo come 2° centrocampista di destra, e Viteritti come esterno destro, arretrando Coccia da esterno a difensore, togliendo fuori dalla mischia i deludenti Longo e Di Somma, e mettendo in campo un più compatto 3-5-2, che consentiva ai leoni di prendere in mano il filo del gioco.Eppure questo non bastava per sfondare le maglie della difesa degli stellati, i quali pagavano l'atletismo del 1° tempo, ed incapaci di reagire, ormai risultavano imbottigliati nella propria zona di campo. Così al 4°, da angolo di Emmy, Carlitos a pochi passi dalla fatal linea, spediva scoordinatamente sul fondo ed, al 7° da un angolo di Dettori, D'Angelo calciava a colpo sicuro, determinando un miracoloso intervento di Casadei. Ma al 15° lo stesso portiere si esibiva in un altro super intervento, deviando un pallone scagliato all'incrocio da una punizione di Dettori.

Nonostante la pressione i leoni non riuscivano a passare ed il mister cambiava ulteriormente inserendo al 26° Isgrò per Murano e Golfo per Panico, ritornando in tal guisa al 3-4-3, grande segno di duttilità della formazione di Raffaele. Nel frattempo gli avversari passavano alla difesa a 4, per garantirsi maggiore copertura.Ma tutto questo non bastava agli stellati, perchè i rossoblu, col solito copyright, lancio di Emmy e bomba di Carlitos sotto la traversa, giungevano al 32° al meritato vantaggio. I leoni, quindi si davano al controllo del match, dove spuntava, con le sue progressioni, condite da velocità e tecnica allo stato puro, il piccolo grande Golfo, capace d'inserirsi tra i marcantoni avversari, come un folletto imprendibile, se França rappresenta l'affidabilità, la sorpresa si chiama Golfo.

 

 

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