di Pasquale Scarano

Sconfitta per il Potenza, nell’esordio stagionale in coppa Italia, contro la Triestina che ha colpito a rete per ben due volte i leoni, i quali, però, hanno ben figurato al cospetto di una delle candidate alla vittoria finale, nel girone B della serie C.

Successo della Triestina di mister Gautieri, che ha violato il Viviani con un secco punteggio all’inglese, come si diceva una volta. Un match che ha messo a confronto due squadre  agli antipodi: i giuliani con elementi d’altro profilo, vedi, ad esempio, la mezz’ala Lodi e l’attaccante Granoche, gente che  nel curriculum presenta diverse esperienze in serie A e B, sono candidati a lottare per il primato nel loro girone di serie C; dall’altro lato una formazione, quella di mister Somma, rifatta per 8 undicesimi, imbottita di under, e al suo primo incontro ufficiale, ancore in fase di costruzione. Insomma, la sconfitta ci può stare, tenuto conto della qualità e del maggior minutaggio degli avversari, che  hanno mantenuto l’ossatura della precedente stagione, oltretutto migliorando il proprio organico.

Per quanto riguarda l’aspetto tattico l’Unione approcciava la contesa con il solito modulo Gauteriano, il 4-3-3, decisamente offensivo,  finalizzato al pressing degli avversari, puntando a mantenere  il controllo del pallone; schierava, quindi, Offredi tra i pali, protetto dal quartetto difensivo formato da Ligi e Lambrughi centrali, e Rapisarda e Brivio sulle fasce, pronti anche ad appoggiare il gioco. In mezzo al campo, Lodi giostrava da metodista dettando i tempi della manovra, con Rizzo e Maracchi interni, i quali non disdegnavano le imbucate. In attacco i Grechi presentavano Granoche punta centrale e sulle ali il folletto Sarno e il funanbolico Di Massimo.

I rossoblù rispondevano con Santopadre classe 98 in porta con l’esperto Conson e il giovanissimo Spedalieri classe 2002, Zampa e Panico, del 99, sugli outs, Coppola e Iuliano due mediani, votati, il primo all’interdizione e il secondo alla costruzione del gioco, quindi un terzetto composto da Coccia e Volpe in qualità di esterni di centrocampo e Ricci trequartista, in appoggio a Salvemini nel ruolo di centravanti. Nel 1° game, nei primi minuti di gioco, i leoni cercavano di sorprendere i “Muli”, quando Salvemini, tra il 5° e l’11° minuto, veniva fermato in area, prima da Offredi e poi in extremis dalla difesa avversaria. Padroni di casa vivaci, dunque, ma, nello stesso minuto, uno scambio Granoche-Sarno costringeva Santopadre all’uscita.

Al 16° Zampa, su calcio da fermo non riusciva a incornare sul 2° palo da buona posizione, ma subito dopo lo stesso difensore riusciva a sbrogliare una difficile situazione difensiva. Quattro minuti dopo, al 20°, dopo aver un po’ sonnecchiato, i giuliani avevano un sussulto improvviso con Rizzo, che in proiezione serviva Granoche, la botta del quale, respinta dal portiere con un grande intervento, finiva sui piedi di Maracchi, che, d’esterno metteva in rete per il vantaggio degli ospiti.

Al 24° i rossoblù facevano un tentativo ancora con Salvemini, prezioso per far salire la squadra, il quale, al 28°, imbeccava Volpe pronto a un tiro-cross di una certa pericolosità; ma il giovane attaccante, da un incursione di Ricci, non riusciva a sfruttare adeguatamente l’opportunità. Un minuto dopo, con il Potenza in attacco, una veloce ripartenza fulminava il team dei leoni, protesi alla ricerca del pareggio; un rilancio della difesa alabardata consentiva a Di Massimo di effettuare un’accelerazione impressionante, bruciando in dribbling 3 avversari con un tiro beffardo sul 2° palo. I lucani provavano a scuotersi, ma solo al 34° il solito Salvemini colpiva in pieno il palo alla sinistra di Offredi.

La Triestina, ormai sul doppio vantaggio, mirava a controllare il gioco, ma, il Potenza aveva qualche improvvisa  impennata, come al 44° con Zampa che calciava addosso al portiere a pochi metri dalla porta, senza riuscire a concretizzare, così come il tiro di Ricci allo scadere. Doppio passivo, quindi per i rossoblù, che, nel 2° game subivano il ball-control dei biancorossi, i quali, all’11°, con un lancio di Sarno mettevano in moto Di Massimo che consentiva a Maracchi di sciupare con un tiro, troppo a giro, una buona occasione. Mario Somma, quindi, ringiovaniva ulteriormante la squadra inserendo Compagnon e Nigro, due millennium, i quali, insieme a Di Livio, i primi sull’out di destra, il secondo su quello opposto, anche se non riuscivano a colpire il bersaglio, davano problemi agli alabardati, costringendoli a un gioco fisico ed ostruzionistico. Successivamente, senza effetti speciali, al 38° il navigato Baclet rilevava uno stanco Salvemini, e su un perfetto assist di Compagnon, lesto a rubar palla su pressing, incrociava una pericolosissima conlusione in area, sul palo opposto a quello di Offredi.

Forse i leoni avrebbero meritato il goal della bandiera, ma il match terminava con il successo dei giuliani, tra gli applausi del pubblico rivolti ai leoni sconfitti ma non maramaldeggiati

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