Dopo la retrocessione dalla Serie C il commendator Calvi, che ha saputo tenere in piedi la società in frangenti molto difficili come l’immediato dopoguerra, cede la presidenza al dottor Francesco Speranza, direttore della sede provinciale dell’INPS. Speranza si appassiona alla squadra ed allestisce formazioni di tutto rispetto, che si comportano molto bene e concludono i tornei di Promozione Interregionale nei primissimi posti. Addirittura nella stagione 1950/51 il Monticchio di mister Malatesta stabilisce un significativo record, vincendo tutte le gare interne (tale primato sarà ripetuto esattamente dieci anni più tardi), ma solo l’anno dopo (51/52, con Lorenzini allenatore) i rossoblù riescono a salire nella categoria superiore, la neo-istituita IVa Serie. Durante questi tornei hanno inizio i derby con il Matera (il primo è del 17 dicembre 1950) e le sfide con l’altra squadra cittadina, la Juventina del maggiore Michele Brienza. La maggior parte dei giocatori di questo periodo è locale (come Marganella, Mancinelli, Martinelli ed i fratelli Lasorella), mentre Buiatti, Baiocchi, Danesi, Bracci, Guidotti, Medeot e Simoni sono i forestieri più rappresentativi.

Nel 1952/53 il Monticchio, affidato all’allenatore Mosele, si rivela una matricola sbarazzina e, forte delle gesta di diversi nuovi atleti (Scannapieco, Ducci, Piovanelli, Altobello, Dragoni, Ronchi e vari altri), raggiunge la parte alta della classifica. Poi il dottor Speranza lascia Potenza perchè trasferito a Ferrara e, alla guida della società, gli succedono prima l’ingegnere Antonio Franco (53/54), poi l’avvocato Giovanni Lebotti (dal 1954 al 56). Con i nuovi dirigenti il Monticchio scivola anno dopo anno sempre più in basso, complice una lenta crisi societaria.

Si tocca il fondo nella stagione 1955/56, quando il Monticchio, che nel frattempo ha accumulato un deficit di 15 milioni di lire, comincia il campionato con una rosa di soli 13 calciatori (a novembre ne arrivano altri quattro) e si classifica all’ultimo posto retrocedendo in Promozione. Le difficoltà di questo campionato, uno dei più amari della storia rossoblù,  sono sottolineate dalla forzata rinuncia per mancanza di fondi alle trasferte di Maglie, Giulianova e L’Aquila.

Si rivede un po’ di luce nel 1956/57. Il torneo regionale è appassionante e vede la vittoria finale del Monticchio (nuovo presidente è l’avvocato Francesco Petrullo, l’allenatore Dino Bovoli) che dopo un entusiasmante testa a testa si impone sui cugini della Libertas Invicta, staccata di soli due punti, e torna in IVa Serie. Purtroppo già l’anno dopo la squadra, allenata da Piselli ma non adeguatamente rinforzata per la categoria, retrocede di nuovo nel campionato regionale.

Ma anche stavolta è sufficiente una sola stagione per riguadagnare il terreno perduto e risalire in Serie D. Infatti, dopo aver vinto il suo girone, il Monticchio con in panchina Alfredo Mancinelli si sbarazza nel doppio spareggio della Libertas Matera (vincente dell’altro girone) grazie ad una doppietta di Pasquale Brindisi. E’ il maggio 1959 e da pochi mesi nello staff societario è entrato il dottor Giovanni Ferri. I tifosi non possono ancora saperlo, ma grazie al binomio Ferri-Petrullo si apprestano a vivere stagioni entusiasmanti e domeniche indimenticabili: i rossoblù hanno appena iniziato la loro incredibile ascesa. 

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