Nella stagione 1964/65 il Potenza raggiunge i vertici della sua storia. La squadra, sempre agli ordini di Rubino, presenta alcune novità: Lodi, ceduto al Brescia, e Dellagiovanna, passato al Varese, vengono degnamente sostituiti dall’abile interno Canuti (l’anno prima al Messina) e dal giovane difensore Dianti (giunto dalla Juventus). Inoltre anche la prima linea è rivoluzionata per le partenze di Alessi, Gareffa e Bonacchi e gli arrivi di Silvino Bercellino (ancora dalla Juve) e di Roberto Boninsegna (dall’Inter). Con questo mix di giovani atleti, ancora poco conosciuti ma molto motivati, affiancati a calciatori più esperti si forma l’attacco mitraglia che terrorizza le difese avversarie. Ma l’avvio di stagione non è molto incoraggiante: dopo il solito rovescio interno nel turno inaugurale di Coppa Italia (0-4 col Catania), il secondo campionato di B del Potenza si apre con la vittoria sul Verona (2-1 grazie a due autoreti a favore), cui fanno seguito la sconfitta di Palermo, il successo sul Padova (3-1), altre due sconfitte (in casa col Brescia ed a Reggio Emilia), un pareggio a Trieste ed ancora una sconfitta interna (0-3) per mano del Lecco. Alla settima giornata i rossoblù sono terzultimi! Ma le attenuanti ci sono: Rubino, per buona parte di questo periodo, ha dovuto rinunciare a tre importanti giocatori (Casati, Carrera e Boninsegna) impegnati col servizio militare ed altri atleti ancora non hanno trovato la forma migliore. Finalmente, contro il Bari, la squadra gioca al completo e vince (2-1) delineando la nuova formula d’attacco, molto spettacolare e redditizia. Nei successivi sei impegni però il Potenza, pur esprimendosi bene, non ha fortuna e raccoglie solo quattro punti (frutto di altrettanti pareggi con Alessandria, Napoli, Catanzaro e Pro Patria, mentre le sconfitte, entrambe di misura, maturano sui campi di Venezia e Modena). I lucani ritrovano l’appuntamento con la vittoria nella gara interna col Trani, sepolto con un perentorio 4-1, prima di due buoni pareggi a Livorno (1-1) e Parma (2-2). Ancora una vittoria al “Viviani” (è il Monza a farne le spese per 1-0), poi l’attacco raffica lucano si rivela davvero in salute (e che salute!) e confeziona due strepitosi successi lontano da casa: il 31 gennaio 1965 a Ferrara i rossoblù rimontano due reti, subìte nei primi 7 minuti, e battono per 3-2 (con gol di Bercellino e doppietta di Boninsegna) la lanciatissima Spal; sette giorni dopo il Potenza gioca a Verona e vince in modo ancora più netto (3-0 con gol di Rosito e due reti di Bercellino). La domenica dopo, in casa, ancora una vittoria (col Palermo) ed ancora tre reti dell’attacco delle meraviglie. Queste convincenti prestazioni fanno pensare ad un Potenza da Serie A, ma c’è subito la sconfitta di Padova, maturata a cinque minuti dal termine. La squadra si riprende e coglie un prezioso pareggio (1-1) sul difficile campo di Brescia ed un altro, scialbo, in casa con la modesta Reggiana, prima di tornare al successo nella gara interna con la Triestina e vincere ancora sul terreno dell’imbattuto Lecco in un’altalena di emozioni (si va dallo 0-1 al 2-1 fino al definitivo 2-3 per il Potenza). Poi però c’è un’inattesa sconfitta con il pericolante Bari, ma già la domenica successiva il Potenza torna a brillare (4-1 al Venezia): seguono i pareggi con Alessandria, Napoli e Catanzaro prima di una nuova convincente vittoria (3-0 alla Pro Patria). Il Potenza è davvero in corsa per la Serie A ed il 16 maggio il quotidiano “Il Mattino” dedica l’intera prima pagina dell’edizione lucana alle gesta dei rossoblù titolando a caratteri cubitali “La squadra rivelazione del calcio italiano - Potenza miracolo” con relativa foto a colori; lo stesso giorno però i lucani sciupano una ghiotta occasione, pareggiando per 1-1 in casa col Modena ridotto in nove uomini, sprecando un rigore a favore e colpendo un palo. Ma la squadra non demorde: va a Trani e pareggia 0-0 sfiorando ripetutamente la vittoria, poi batte Livorno e Parma, entrambe al “Viviani”, sempre per 2-0. A 180’ dal termine il Potenza è a soli due punti dal 3° posto, l’ultimo utile per la promozione in Serie A. Il sogno si infrange a Monza il 13 giugno, quando un ciuffo d’erba devia un innocuo tiro di Cristin e condanna i rossoblù alla sconfitta. L’ultima soddisfazione arriva nella giornata finale del campionato col Potenza che batte 2-1 la Spal, promossa comunque insieme a Brescia e Napoli. Alla fine il Potenza è solo quinto con 44 punti, frutto di 15 vittorie, 14 pareggi e 9 sconfitte, 55 reti fatte (2° miglior attacco delle serie professionistiche; solo l’Inter di Helenio Herrera ne segna di più, 68) e 40 subìte e manca di soli 3 punti il traguardo della Serie A (soprattutto a causa della partenza lenta), ma i vincitori morali del torneo sono i rossoblù, capaci di un gioco spregiudicato e frizzante che è stato ammirato su ogni campo dove si sono esibiti.         

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